Premio
Michele Leonardo
Lo Tufo

Il premio

Leonardo Lo Tufo credeva che la pubblica amministrazione potesse rendere più facile la vita delle persone e delle aziende. Credeva che la burocrazia potesse diventare rivoluzionaria: non un’incombenza improduttiva, ma un moltiplicatore di diritti e di opportunità economiche. Credeva che i servitori dello Stato non fossero meri esecutori, ma civil servants che capivano la visione del livello politico e trovavano gli strumenti e le soluzioni innovative per trasformarla in realtà.

Siccome era una persona pratica, viene ancora ricordato per quello che ha fatto.
Siccome era una persona eccezionale, viene ancora ricordato per come l’ha fatto.

Da qui nasce il premio che gli è dedicato: un premio assegnato a chi abbraccia la stessa missione: rendere la PA più semplice, e quindi più umana; più efficiente e, quindi, più giusta.

Claudio Lo Tufo presenta il premio Michele Lo Tufo

Biografia

Mileo, come lo chiamavano gli amici, è nato a Muro Lucano provincia di Potenza in Basilicata il 19 luglio 1949 ed è morto nell’Hospice di Marzana, in provincia di Verona, il 21 luglio 2007. 

È stato “l’animatore di una comunità di entusiasti, forse un po’ illusi, che hanno sperato in una pubblica amministrazione capace di restituire valore ai cittadini” lo ricordava, il giorno dopo il decesso, Carlo Mochi Sismondi. 

Lo Tufo aveva studiato al Dipartimento di Scienze Politiche, Università degli Studi di Napoli Federico II.  

È stato, ed è ricordato, come un grande innovatore della PA, molto amato dai dipendenti, per la sua rispettosa, generosa umanità, che da Sindaci e colleghi, per la capacità di trasformare la visione politica in una road map amministrativa concreta e affidabile. 

Leonardo voleva una “PA locale moderna, improntata allo sviluppo, alla rivalutazione dei talenti professionali interni, alla progettualità, capace di interpretare adeguatamente l’identità di un territorio e i veri bisogni della gente”. 

“Parlare con lui in brutto periodo ci fece sentire meno soli, più forti, più fiduciosi nel futuro” disse Carlo Malesani ricordando come i precari del Comune di Verona andarono da Michele Leonardo per condividere la loro preoccupazione sul futuro lavorativo. Dopo l’incontro con Lo Tufo, iniziò il processo che portò alla risoluzione dei loro problemi di lavoro. 

Direttore Generale presso i Comuni di Verona, La Spezia, Catanzaro e della Provincia di Salerno, Leonardo era sia un pensatore teorico che un esperto di Pubblica Amministrazione. In questa doppia veste fu un trascinatore che spinse non solo per il cambiamento della PA, ma anche per la presa di coscienza da parte dei public servants sul ruolo pieno di dignità, competenza e capacità creativa che potevano ricoprire nei loro incarichi. Non a caso è stato anche il primo presidente della ‘Associazione Nazionale Direttori Generali degli Enti Locali’ a partire dalla sua fondazione nel febbraio 2003. 

La testimonianza

“Erano anni particolari. Verona era stata la seconda città più ‘tangentata’ d’Italia. La classe politica era azzerata. Ma erano, anche, anni di speranza. Di una nuova politica, di una nuova macchina pubblica. Io avevo bisogno di un Direttore Generale che avesse le idee e le competenze per trasformare questa speranza in cambiamento reale. Leonardo Lo Tufo è stato quel DG. Tutt’ora, a 30 anni di distanza, chi ha lavorato con lui lo ricorda con un sorriso nel cuore e lo rimpiange con le lacrime agli occhi”.

Michela Sironi

Enzo Chilelli

“Nel lavoro come nella vita quotidiana Leonardo era di un’intelligenza non comune, istintivo ed allo stesso tempo motivato, sempre in grado di immaginarsi una meta anticipandone il suo raggiungimento e riuscendo a rappresentare agli altri i punti di arrivo delle sue azioni. E la cosa più bella per me è che lo faceva allo stesso modo con i “potenti”, intesi come ministri, presidenti e sindaci, così come coi semplici, i suoi dipendenti, i suoi cittadini o chiunque lo interpellasse dopo i suoi convegni. È stato un grande manager che racchiudeva in sé le competenze tecniche a quelle umane: empatia, intuizione, interpretazione emotiva e creatività”.

“La chiave di Leonardo era l’umanità: lui la cercava e la riconosceva. La vedeva riflessa nelle persone, ma anche nella natura, e per entrambi la sua curiosità ed empatia erano inesauribili. Poteva parlare con chiunque e con la stessa passione, fossero contadini o Ministri, purché vi intravedesse una scintilla che rendeva il confronto un’occasione di crescita reciproca. Allora, era capace di dedicare una notte intera alla discussione. Ma neppure un minuto se pensava che la persona non fosse disposta ad ascoltare. Non portava rancore, però, e non giudicava mai. Mai. Era un visionario che non si lasciava scoraggiare, ma neppure abbruttire dalle difficoltà. Un po’ perché era un uomo del Sud, portato a negoziare, un po’ perché era profondamente generoso e la sua generosità agiva anche nell’intensità con la quale portava le persone ad abbracciare le visioni nelle quali credeva e che pensava avrebbero migliorato la loro vita e il loro lavoro. Queste sono le qualità che Leonardo ha trasmesso ai suoi figli; dimostrando di essere in vita non solo un uomo buono ma anche un buon padre”.

Alessandra Foroncelli

Edizione 2025

Il 6 novembre alle 10:30 a Welfair, la fiera del fare Sanità, sarà presentata la  seconda edizione del Premio Michele Leonardo Lo Tufo.

Un riconoscimento che onori la memoria di un grande uomo, che porti avanti il suo eterno progetto di modernizzazione, e che premi chiunque si sia distinto nel proprio lavoro per umanità, innovazione, sostenibilità e impegno, e che nel corso di tanti scambi di esperienze sia stato in grado di mettere al centro i cittadini e il territorio.

Le categorie premiate

❏ Governance

❏ Ricerca

❏ Persone

I premiati 2024

Premi per la Governance e Sostenibilità Finanziaria

Claudio Lo Tufo con la premiata 2024 del premio Lo Tufo per l'ospedale di Niguarda

Ospedale Niguarda di Milano

Primo ospedale pubblico italiano nella classifica Newsweek dei migliori ospedali del mondo

Claudio Lo Tufo con il premiato 2024 del premio Lo Tufo per Giuseppe Quintavalle

Giuseppe Quintavalle, Commissario straordinario Asl Roma 1

per il lavoro svolto come Direttore Generale nel settore della salute pubblica

Premio Dati e tecnologia

So.Re.Sa con “Sinfonia” in Campania

per il miglior progetto di digitalizzazione e connected care in sanità

Premio per le Persone

Chiara Agrati

Head of the “Pathogen Specific Immunity”, Department of Hematology/Oncology and Cell and Gene Therapy, Bambino Gesù Children Hospital, IRCCS

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Michele Leonardo Lo Tufo